Fondo Valerio Cianfarani

Si laurea in Lettere presso l’Università di Roma nel 1935 con una tesi di Topografia dell’Italia antica. Nel 1941 supera il concorso per la qualifica di Ispettore aggiunto e intraprende la carriera alle dipendenze dell’Amministrazione di Antichità e Belle Arti. Dopo l'esperienza professionale a Taranto (1942) e poi presso la Soprintendenza alle Antichità dell'Etruria Meridionale (1943), il primo ottobre 1947 Valerio Cianfarani è assegnato a Chieti con l’incarico di reggente della Soprintendenza alle Antichità degli Abruzzi e del Molise, dove rimane fino al 1973.
Nel corso della sua intensa carriera presso la Soprintendenza teatina, Cianfarani ha dato grande impulso alle ricerche e agli scavi sistematici delle più importanti aree archeologiche abruzzesi e molisane (Alba Fucens, Amiternum, Corfinium, Iuvanum, Saepinum, Pietrabbondante, Teate, ecc.) contribuendo con una minuziosa divulgazione scientifica a far conoscere le vicende storiche e archeologiche dell'Abruzzo antico.
A lui si deve inoltre l’istituzione del Museo Archeologico Nazionale di Chieti, inaugurato nel 1959, dove è riuscito a riportare definitivamente, restituendoli alla loro terra di provenienza, capolavori artistici dispersi nei vari musei italiani, tra cui il celebre Guerriero di Capestrano, precedentemente esposto presso il Museo di Villa Giulia; i rilievi del monumento teatino di Lusius Storax; il monumento sepolcrale di Amiterno dal Museo Nazionale Romano.
Nel 1960 Valerio Cianfarani è tra i principali promotori della nascita della Facoltà di Lettere e Filosofia ed è componente del Consorzio Universitario Provinciale per la istituzione della libera università di Chieti, primo nucleo dell’attuale Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, presso la quale nel 1961 è incaricato di tenere gli insegnamenti di Archeologia e storia dell’arte greca e romana e di Topografia dell’Italia antica, incarico che ricopre con passione fino 1968.
Per ulteriori approfondimenti: “Valerio Cianfarani e le culture medioadriatiche”, Chieti-Teramo 27-29 giugno 2008, Atti del Convegno a cura di E. Ceccaroni, A. Faustoferri, A. Pessina, in Quaderni di Archeologia d’Abruzzo, 2/2010 (2012), Firenze Edizioni All’insegna del Giglio.
in particolare i contributi di:
Adriano La Regina, Valerio Cianfarani e le antichità d’Abruzzo (pp. 11-12).
Adele Campanelli, Valerio Cianfarani Archeologo (pp. 13-14).
Luciana Tulipani, Valerio Cianfarani: un profilo biografico (pp.15-21).
Giovanni Aloé, Valerio Cianfarani: una vita di studi appassionati (pp. 23-26.
Il fondo, trovato in deposito presso l’ex Istituto di Archeologia, riunisce il materiale documentario utilizzato come strumento per supportare la didattica e per lo studio delle discipline di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana e di Topografia dell’Italia antica, insegnamenti tenuti entrambi da Valerio Cianfarani presso l’Ateneo abruzzese negli anni accademici 1964-1965, 1965-1966, 1966-1967.