Università di Yazd-Ud'A: firmato l’accordo di cooperazione universitaria. Aperto un nuovo canale di scambio culturale, didattico e di ricerca integrata per la comunità scientifica dell’Università “G. d’Annunzio”
Cinque giorni di intenso lavoro sul campo, fatto di incontri e confronti in campo didattico, scientifico e di terza missione, con i membri accademici di una Università importante, di elevato ranking nazionale, localizzata a ridosso di uno dei centri storici di maggiore interesse del paese, appena inserito nella lista UNESCO dei siti patrimonio dell’Umanità . Cinque giorni, anche,di continue scoperte e suggestioni, domande e osservazioni attorno ai tanti temi emergenti e costanti di un paese complesso, ancora ai margini della comunità internazionale, percorso da crisi ricorrenti, e immediate riprese, e in cui tuttavia si percepisce, quasi ovunque, una forte tensione verso l’apertura e lo scambio tra culture solo apparentemente distanti, certo in ragione di storie millenarie, per molti tratti parallele,o addirittura comuni alle nostre.
Cinque giorni di contatto diretto con docenti e ricercatori, già da tempo in rete con altre università europee (Francia, Spagna, Russia, Germania, Portogallo, Grecia, Ungheria) e di osservazione e scoperta, per ora epidermica, di una comunità studentesca vistosamente incuriosita e attratta dagli ospiti giunti da un paese lontano, di cui tutti già conoscono la proverbiale (e forse immeritata) simpatia e apertura.
Cinque giorni per sottoscrivere un accordo impegnativo, come base di future collaborazioni disciplinari e interdisciplinari, da sviluppare all’interno dei rispettivi ambiti disciplinari, ma anche attraversoi tradizionali confini di settore, sottoscritto dal Rettore dell’Ateneo iraniano, il prof. Mohammed Saleh Owlia, e dal delegato del Rettore della d’Annunzio ai Rapporti Culturali prof. Stefano Trinchese, assieme ai coordinatori dei rispettivi atenei, il prof. Farhad Nejadkoorky (Direttore dell’International e ScientificCooperation Office, UniYAZD) e il prof. Piero Rovigatti (Responsabile della convenzione per parte UNICH), generato dall’azione svolta dall’Istituto di Cultura Iraniana di Roma, e dai suoi responsabili, il prof. Akbar Goli, il dott. Moshen Yazdani.
Un rapporto dunque ormai avviato, da allargare anche ad altre Università – come l’Università di Maybod, oggetto di uno specifico incontro e visita - che attende ora di essere irrobustito attraverso la condivisione di progetti di ricerca e di scambio didattico, anche e soprattutto nelle reti dei dottorati di ricerca e negli istituti di formazione superiore- tra questi, l’interessante Innovation Center of Yazd Science and Technologies Park -su temi di interesse che già nel corso dei primi incontri – incentrati sulle aree delle Scienze Umane, dell’Architettura e dell’Ingegneria – sono apparse di immediato e quasi inevitabile interesse comune:
1. le politiche e le azioni indirizzate all’adeguamento delle città e degli insediamenti umani al cambiamento climatico;
2. gli strumenti di analisi, misura e azione per la mitigazione del rischio integrale (sismico, idrogeologico, industriale, civile) e della messa in sicurezza del patrimonio archeologico, culturale, e delle cose e delle persone;
3. le politiche e i progetti per la rivitalizzazione e il recupero prudente e attivo dei centri storici, anche attraverso politiche attente di promozione del turismo sostenibile e responsabile;
4. gli strumenti di analisi, misura e azione il perseguimento di migliori condizioni di benessere, equo e solidale, nelle città e negli insediamenti territoriali, a supporto dell’azione di governo alla scala nazionale e locale;
5. il ruolo e la missione delle istituzioni universitarie nella promozione dello sviluppo sostenibile e nella costruzione d una comune coscienza comune di educazione alla conoscenza e al reciproco rispetto di civiltà differenti.
Temi che per definizione necessitano e meritano un approccio integrato, come quello messo in campo, forse per la prima volta, in una missione composta da docenti della d’Annunzio provenienti da quattro distinti campi disciplinari, messi assieme da una comune visione del significato e ruolo dell’istituzione universitaria, e del senso della ricerca scientifica, non a caso ritrovata e riscontrata proprio nell’introduzione ad uno degli incontri della missione offerta dal Preside della School of Art & Architecture, prof. S. M. Hossein Ayatollahi: “research for to solve human, social and physical problems of the (…) city”.
Temi che ora attendono anche risorse e impegno, all’interno di un canale aperto anche a tutta la comunità scientifica di Chieti e Pescara, nelle occasioni di programmazione europea e nazionali, anche in ragione del recente interesse mostrato dal MIUR verso questo importante paese (Programma di mobilità Italia-Iran “Pietro della Valle”), ben testimoniato dalla recente visita in Iran della responsabile del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, Valeria Fedeli.
Temi che saranno molto presto occasione di discussione e impegno, in occasione del programmato seminario di fine missione, il prossimo 6 dicembre, che segue il precedente seminario dello scorso 21 ottobre , e in quelli in programmazione, in occasione delle imminenti visite a Chieti e a Pescara dei partner stranieri della convenzione, occasione per ricambiare la splendida ospitalità offerta a Yazd e a Teheran nelle giornate di visita alla nostra delegazione di Ateneo, durante i quali verranno esaminate le occasioni di sviluppo di progetti di ricerca e didattica comune, all’interno dei canali di finanziamento nazionali e internazionali.
A cura dei componenti la missione UNICH 2017:
Stefano Trinchese (Delegato Rettore Relazioni Culturali, Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali),
Chiara Berti (Dipartimento di Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio),
Maryam Mavaddat (traduttrice e studiosa di lingua e letteratura persiana),
Giuliano Mion (Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne),
Piero Rovigatti (Dipartimento di Architettura, resp. Convenzione Internazionale UNICH- University of Yazd)